Questo primo disco ha tematiche intenzionalmente “sparse” che mostrano solo alcuni rami del complesso albero della produzione elettronica. Si passa da atteggiamenti improvvisativi a brani tratti da istallazioni sonore, da formulazioni legate alla matematica a rivisitazioni di suoni e stilemi del nostro bagaglio classico, da approcci che vedono il live electronics come luogo di sperimentazione privilegiato dell’attualità dello “strumentario” elettronico (tendente a ri-conquistare alla musica elettroacustica quella flessibilità tipica di tutti gli strumenti “meccano-acustici” della nostra liuteria tradizionale) a approcci di tipo ormai consueto per l’elettronica e cioè l’utilizzo del “nastro” come contenitore di un’opera finita e talmente complessa dal punto di vista produttivo da non poter essere generata ed eseguita dal vivo. |